Dungeons and Dragons Wiki
Advertisement

Spesso circondati dalle oscure entità che insidiano tali aquitrinose e selvagge regioni, i lucertoloidi sono molto più che assassini territoriali e predoni dalla mente semplice.

Storia[]

I lucertoloidi hanno una forte tradizione orale e la storia sulle loro origini è la prima leggenda insegnata ai nuovi nati.

Semuanya, il progenitore di tutti i lucertoloidi, in tempi molto lontani prese Kecuala come proprio compagno. I due vivevano assieme in armonia, senza che l'uno prevalesse sull'altro.
Mentre a Semuanya questa vita soddisfaceva, a Kecuala no; si poneva continue domande: si rifiutava di prendere decisioni, di agire, rannicchiandosi a pensare mentre la vita gli scorreva attorno. Quando il compagno lo rimproverò per questo, Kecuala gridò: «Come posso sorvegliare, cacciare o procreare, senza prima riflettere? Le decisioni sono così tante e così grandi! Cosa succederebbe se le mie azioni portassero a cattive conseguenze? Devo essere cauto, devo fare molta attenzione, devo pensare a tutto questo!».
Semuanya scosse la testa e tornò a cacciare, ma quando ritornò scoprì che Kecuala non c'era più: incapace di risolvere i suoi dubbi, si era diviso in due, lasciando al proprio posto due piccoli Kecuala. Uno dei nuovi, piccoli lucertoloidi agitava i propri artigli in aria, ruggendo il proprio desiderio di combattere e cacciare; l'altro invece si nascondeva dietro al fratello, sibilando la propria volontà di rimanere a casa a procreare.
Semuanya, nella sua saggezza, chiamò il primo e aggressivo Kecuala "maschio" ed il Kecuala più passivo "femmina", e li aiutò a crearsi un posto dove vivere e procreare. Semuanya vegliò sui due Kecuala -come ancora oggi i lucertoloidi chiamano loro stessi- e continua tutt'oggi a proteggere la loro discendenza.

Ecologia[]

I Lucertoloidi si riproducono sessualmente. Una femmina di lucertoloide depone la covata, che può andare da uno a tre uova. Queste uova, assorbono l'acqua e la materia vegetale per nutrire il feto che va crescendo all'interno. In una tribù prospera che è fornita di materia organica in abbondanza si schiudono maschi e femmine in egual numero. Una tribù con meno benessere, produce più maschi. Ciò permette di aggiungere validi cacciatori alla tribù mentre riduce il numero di cuccioli bisognosi nella generazione successiva. Esistono alcune varietà atipiche di lucertoloidi, di cui i più comuni sono i brutali scaglianera e gli scaltri pigmei del tramonto velenoso. Ognuno di questi esibisce tratti modellati dalle regioni in cui vivono, così come, da tribù a tribù, variano i loro usi e i costumi. Diverse comunità di lucertoloidi occupano raramente la stessa area, ma quando lo fanno i conflitti tribali dimostrano che non si tratta di società unite.

Aspetto[]

I lucertoloidi pesano tra i 100 e i 125 kili e posseggono una potente struttura. La loro stazza varia tra gli 1,8 e i 2,1 metri d'altezza, oltre ad avere una coda non prensile lunga tra i 90 e i 120 centimetri.

La pelle dei lucertoloidi è una membrana bianca e sottile, sulla quale crescono dure scaglie che possono variare dal nero onice, al verde oliva, al colore del fango, a volte maculate e o strisce.

Le mascelle dei lucertoloidi sostengono un'unica costruzione di solide placche ossee con un margine frontale seghettato. L'estremità tagliente della mandibola protende dalla linea gengivale, funzionando come canini per lacerare la carne, mentre protuberanze simili a molari corrono nel retro della bocca.

La cresta è un altro tratto fisiologico distintivo dei lucertolidi. I maschi sono dotati di larghe creste che partono dall'estremità della testa per arrivare fino a dietro le scapole, mentre le femmine hanno due creste più piccole che si sviluppano parallelamente sulla testa fino all'attaccatura del collo.

Società[]

La società dei lucertoloidi appare semplice se confrontata con gli standard delle altre razze, ma questa semplicità si è sviluppata come un riflesso della loro fede profondamente radicata. La storia sulle loro origini dei lucertoloidi li ha portati a considerare l'intelligenza come inutile e dannosa. L'eccezione a questa filosofia arriva nella forma degli occasionali sterili lucertoloidi ermafroditi nati con un'intelligenza superiore. Questi spesso prendono il mantello dello sciamano, consigliando la tribù, ma raramente assumono posizioni di vero potere. I lucertoloidi venerano questi sciamani come toccati dalla divinità di Semuanya - gli esemplari più vicini al ritorno in un unico stato delle due parti divise di Kecuala -.

La sopravvivenza è il concetto base della società dei lucertoloidi, così la tribù tratta col massimo rispetto quegli individui che si dimostrano i più forti e i più resistenti. Il maschio più potente prende il controllo della tribù e sceglie le femmine più forti e più in salute come compagne. L'astuzia e le capacità tattiche sono tenute in gran considerazione, specialmente quando combinate col valore che le renda effettive.

Inevitabilmente, per la loro cultura profondamente marziale, la maggior parte degli altri uomanoidi vedono i lucertoloidi come una razza violenta, cannibale e selvaggia. I lucertoloidi nel loro insieme non hanno una forte inclinazione verso un allineamento o una particolare legge filosofica che vada oltre la sopravvivenza del più forte. Difendono ferocemente i loro territori, ma, se trattate con rispetto, la maggior parte delle tribù commerciano volentieri con le altre razze. Alcune tribù, comunque, attaccano gli stranieri a vista, specialmente quelli della primitiva tribù scaglianera.

In caso di necessità, non è raro che tribù diverse (anche tra di loro ostili) si uniscano per fronteggiare pericoli maggiori. A volte invece stringono alleanze con i locatah o servono creature più potenti, come naga o draghi.

I lucertolidi disprezzano gli intricati sotterfugi e l'arte della politica. Se desiderano qualcosa in possesso di un'altra razza, possono provare a scambiarla o a prendersela con la forza. Poche tribù nomadi -specialmente quella del tramonto velenoso- preferiscono il furto e il ladrocinio.

In generale, i lucertoloidi si insediano stabilmente in territori paludosi e temperati. Alcune delle tribù più avanzate costruiscono rozzi ripari, ma la maggior parte trovano dei rifugi naturali in grotte subacquee contenenti sacche d'aria o in grossi agglomerati di alberi palustri con chiome sufficientemente ampie. Le femmine e i bambini sorvegliano l'insediamento, mentre i maschi servono come esploratori, cacciatori e guerrieri.

Religione[]

I Lucertoloidi per la maggior parte venerano la divinità Semuanya. Sempre più spesso, tuttavia, il loro culto è contaminato da quello del Signore dei Demoni Sess'innek.

Linguaggio[]

I lucertoloidi parlano solitamente il comune e il draconico, ma occasionalmente se ne può trovare alcuni che parlino anche l'aquan, lo gnoll, il goblin o l'orchesco.

Varianti[]

Lucertoloidi scaglianera[]

Lucertoloide Scaglianera

I lucertoloidi scaglianera sono combattenti possenti e temibili.

I lucertoloidi scaglianera sono guerrieri orgogliosi e feroci, sempre in cerca di azioni eroiche e gloria personale.

Gli scaglianera sono più grossi dei normali lucertoloidi, misurando tra i 2,55 e i 2,85 metri d'altezza -più 1,2-1,5 metri di coda- e pesando intorno ai 300 kili.

Se lasciati a loro stessi, combattono individualmente e in modo disorganizzato, ma i loro capi possono costringerli a collaborare per brevi periodi. I lucertoloidi hanno poca pazienza per i trucchi e le trappole, che considerano qualcosa da lasciare ai lucertoloidi inferiori.

I lucertoloidi scaglianera parlano, solitamente, soltanto il draconico.

Lucertoloidi del tramonto velenoso[]

Lucertoloide del Tramonto Velenoso

I lucertoloidi del tramonto velenoso sono soliti avvelenare le proprie armi per debilitare gli avversari.

Anche se più piccoli dei loro simili, i lucertoloidi del tramonto velenoso sanno essere altrettanto pericolosi, quando provocati.

Un lucertoloide del tramonto velenoso misura dai 90 ai 120 centimetri di altezza e pesa tra i 21 e i 26 kili. La coda è lunga dai 60 ai 90 centimetri e le scaglie cambiano colore in base all'umore. Gli occhi di un lucertoloide del tramonto velenoso sono più grandi di quelli delle altre specie simili e i maschi hanno una cresta sulla nuca che può lazarsi o appiattirsi, sempre in base all'umore.

I lucertoloidi del tramonto velenoso sono molto più astuti delle altre varietà di lucertoloidi. Preferiscono evitare del tutto gli scontri fisici, se possibile; quando devono colpire un villaggio, spesso cercano di avvelenare le scorte d'acqua o di cibo, invece di lanciare un assalto diretto.

Gli stregoni e gli adepti del tramonto velenoso obbediscono alla chiamata dei draghi, loro signori supremi, per servire come loro sacerdoti e non sono presenti nelle tribù.

Quando devono combattere, i lucertoloidi del tramonto velenoso prediligono le imboscate e le trappole più complesse. Spesso utilizzano reti e bolas per mettere in difficoltà gli avversari più grossi mentre gli arcieri li tempestano di frecce avvelenate.

I lucertoloidi del tramonto velenoso parlano il draconico e il comune, ma possono conoscere anche l'Halfling e il Silvano.

Bibliografia[]

  • Mark Acres. Tomb of the Lizard King. Lake Geneva, WI: TSR, 1982.
  • Robin Wayne Bailey. Nightwatch. Lake Geneva, WI: TSR, 1990.
  • David J. Browne. e Don Turnbull. Danger at Dunwater. Lake Geneva, WI: TSR, 1982.
  • Andy Collins, David Noonan e Ed Stark. Dungeon Master's Guide II. Renton, WA: Wizards of the Coast, 2005.
  • David "Zeb" Cook, et al. Monstrous Compendium Volume One. Lake Geneva, WI: TSR, 1989.
  • Ed Greenwood, Eric L. Boyd e Darrin Drader. Serpent Kingdoms. Renton, WA: Wizards of the Coast, 2004.
  • Gary Gygax. Monster Manual. Lake Geneva, WI: TSR, 1977.
  • -----. World of Greyhawk Fantasy Game Setting. Lake Geneva, WI: TSR, 1983.
  • Gary Gygax e Robert J. Kuntz. Supplement I: GREYHAWK. Lake Geneva, WI: TSR, 1975.
  • Gary Holian, Erik Mona, Sean K. Reynolds e Frederick Weining. Living Greyhawk Gazetteer. Renton, WA: Wizards of the Coast, 2000.
  • Mike Mearls, Stephen Schubert e James Wyatt. Manuale dei Mostri, Parma, PR: Twenty Five Edition, 2008.
  • Sean K. Reynolds. "Encounter at Blackwall Keep." Dungeon Magazine #126. Bellevue, WA: Paizo Publishing, 2005.
  • Sean K. Reynolds, Matt Forbeck, James Jacobs e Eric L. Boyd. Razze di Faerûn. Parma, PR: Twenty Five Edition, 2004.
  • Carl Sargent. From the Ashes. Lake Geneva, WI: TSR, 1992.
  • -----. Monster Mythology. Lake Geneva, WI: TSR, 1992.
  • Amber E. Scott e F. Wesley Schneider. "The Ecology of the Lizardfolk." Dragon Magazine #335. Bellevue, WA: Paizo Publishing, 2005.
  • Curtis M. Scott. The Complete Spacefarer's Handbook. Lake Geneva, WI: TSR, 1992.
  • Bill Slavicsek. The Complete Book of Humanoids. Lake Geneva, WI: TSR, 1993.
  • Don Turnbull, ed. Fiend Folio. Lake Geneva, WI: TSR, 1981.
  • Skip Williams, Jonathan Tweet e Monte Cook. Manuale dei Mostri. Parma, PR: Twenty Five Edition, 2000.
  • -----. Manuale dei Mostri: Manuale Base III v.3.5. Parma, PR: Twenty Five Edition, 2003.
Advertisement